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Cavaliere della rosa, Il.

Commedia lirica in tre atti di Richard Strauss, su libretto di Hugo von Hofmannsthal, rappresentata nel 1911. La vicenda trae spunto da un'usanza della nobiltà austriaca, nell'epoca dell'imperatrice Maria Teresa, che consisteva nel chiedere la mano d'una fanciulla tramite un messaggero che le portava una rosa d'argento. Nell'opera, il pretendente è il barone Ochs e la fanciulla è la bella figliola di un mercante, Sofia von Faninal. Il messo prescelto è il conte Ottavio che si innamora di Sofia ed è contraccambiato. Da ciò nasce un incruento duello tra richiedente e messaggero. Ottavio, poi, travestito da donna, accende i desideri del galante barone, che, preso in tal modo in trappola, reo manifesto di infedeltà, deve rinunciare a Sofia. Anche la Marescialla cede ai diritti della gioventù, e Sofia e Ottavio possono sposarsi. Il cavaliere della rosa, che, insieme a Salomè, gode della maggiore popolarità tra le opere del musicista tedesco, e, con la stessa Salomè ed Elettra, rappresenta la triade famosa del teatro straussiano, è esempio illustre di un modello d'opera comica in un'accezione squisitamente moderna. Scrive in proposito Franco Abbaiti: "Il Cavaliere della Rosa... è la manifestazione di quell'umorismo straussiano, un poco bizzarro e grottesco, che anima il Till, il Don Chisciotte, l'Arianna a Nasso, l'Arabella, il Capriccio, e che si insinua persino in Salomè con l'episodio della disputa degli ebrei. Un umorismo che non è aperta e completa comicità, ma che piuttosto assume quel particolare aspetto di essa che è la caricatura".